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|
: FERNANDA
| Dramma Lirico in 3 Ari
PREZZO NETTO: CENT, 50
=
| MILANO
Stabilimento Musicale Ditta F. LUCCA.
——€—
N. 39575 S Cl
BIBLIOTECA: CAPRONI
/
DRAMMA LIRICO IN TRE ATTI
di
ENRICO GOLISCIANI
Musica del Maestro
FRARRUCCIO WERRARI
Milano
Stabilimento Musicale Ditta F. Lucca.
3-86
DIRITTI DI TRADUZIONE, RISTAMPA
E RIPRODUZIONI RISERVATE.
x
USIC LIBRARY
NC--CHAPEL HILL
PERSONA el
La Contessa Maria d’Alvarez Sig.*
Il Barone Gusmano di Sandoval,
suo-euginoxe:= i. ii Sio
Il Duca di Sidonia Don Rodrigo
Gomes: Sio
Fernanda, giovane orfana . Sig.
Un: Paggio sl 0 Sio
Giovinette della fattoria - Cavalieri
Dame - Castellani della Contessa d’ambo i sessi
Palafrenieri - Paggi - Domestici.
La scena è in vicinanza di Madrid, secolo XVII,
NODOTTOY*>MNA TDI III NN NN NNO NSA NE NAACME
ATTO PRIMO
ISIS
SCENA PRIMA.
Sala nel castello della Contessa. Porta in fondo, ed a siniatra
seggioloni dorati. — Ricco tavolo. — È la sera,
Giovanette della fattoria del castello entrano dal fondo
recando Fernanda svenuta.
ALCUNE GIOVANETTE
Della Contessa l’ordine :4
Recarla qui ne impose. (indicando Fernanda)
ALTRE
Riposo a questa misera
Concesso sia colà!...
(’adagiano su di una sedia)
LE PRIME
Oh! vedi come sparvero
Dal volto suo le rose...
LE SECONDE
Lenti il suo core ha i battiti...
TUTTE
Tra vita e morte stal...
Povero fior di primavera,
Giovin così - giungesti a sera! -
Morte ti dà - funesto errore -
Ne fai pietà - povero fiorel....
fi
SCENA TI.
La Contessa dalla sinistra e dette.
CONTESSA
(agitata, alle giovinette)
Dove
È la fanciulla, che v’affidai,
Che da periglio crudel scampai?
CORO
Nobil Contessa, a voi d’innanti,
Priva di sensi. (indicando Fernanda)
CONTESSA
(appressandosi a Fernanda)
Respiro !... muove
Ella le luci alfin... tremanti,
Incerte intorno le volge... Dio !...
Sii benedetto !... Ma vivrà!...
CORO
Per voi, signora, d’un fallo rio
(indicando Fernanda)
Carca quest’ anima non resterà.
Degli infelici l'amica siete,
Chi non v’adori tra noi non v'è.
CONTESSA
Silenzio, o care: vi ritraete
La sventurata mi chiama a sèl...
(il Coro inchinandosi alla Contessa esce pel fondo)
SCENA III
La Contessa e Fernanda.
FERNANDA
Ove sono? che m’avvenne?
(renvenendo a gradi)
Chi in tal loco m’ ha guidata ?...
Vivo ancora?... Oh! chi trattenne
I miei passi?
CONTESSA
(severa)
Sconsigliata !
E prosegui nello stolto
Tuo delirio?
FERNANDA
(fissandola)
Ciel! qual volto!
Voi la dama ricca e bella,
Che splendea siccome stella
In quel cocchio... ©
CONTESSA
A cui lanciar
È brev' ora ti mirai,
Quasi povera demente
Sotto l’ugna del fervente
Mio destriero, a ricercar
Fera morte!
FERNANDA
(con dolore)
Ah! perchè mai
Di trovarla mi vietaste?
Perchè, cruda, mi salvaste ?
Mi lasciate morir!
È il mio solo desir. |
Deh! se è vero che un cor
Vi concesse il Signor
Come il viso, gentil,
A niun’ altra simìl,
Se una lagrima pia
Il mio duol vi strappò,
Dato il bene mi sia
Che il destin mi restò |
Mi lasciate morir!
È il mio solo desir
CONTESSA
Sciagurata] E quali affanni
Il tuo core.può celar
Che t’astringon nei verdi anni |.
Un avello a sospirar?
FERNANDA
Ah! Signora, nol chiedete!
CONTESSA
Di° non ami tu?
FERNANDA
Tacete!
Un abisso mi disserra
Tal richiesta!
CONTESSA
(da sè)
Oh! l’infelice !
Hai parenti? e
FERNANDA
Sulla terra
Sono sola da tre dì.
Una madre, dei miei giorni
Confortava ancora il lutto:
Era quella per me tutto!
CONTESSA
Spenta anch’ ella?
FERNANDA
Anch? ella... si.
FERNANDA
Mi lasciate morir...
È il mio solo desir!... ecc.
CONTESSA
Oh! qual alma gentil
Cela veste sì umil! = -
Questa misera... no...
Tanto duol non mertò!...
Sorgi, o cara, e qui vien
A plorar sul mio sen!
Della tua giovinezza
Vo?’ tornarti ai bei dì;
Ridonarti l’ebbrezza
Che il destin ti rapìl!...
‘Pu-del-vivera.s10=Vo.n
Tua sorella io sarò!
FERNANDA
Signora !
CONTESSA
Non più indugi. Un gentiluomo
Tra poco attendo. A me ubbidir dovete.
Olà! alcun! (chiama verso il fondo)
SCENA IV.
Un Paggio, indi il Barone @usmano che si arresta
nel fondo, e dette.
CONTESSA
(al Paggio)
Condurrete
Codesta giovinetta nelle stanze
Che già fur di mia suora, e ch’ io giammai
Dischiuse ho più. - Rispetto
S’abbia per lei, come per me. - Partite.
BARONE
(commosso, arrestandosi in fondo senza esser veduto)
(Nobil alma !)
FERNANDA
(alla Contessa)
Che ascolto?
Gran Dio! perchè trovar non so parole
Per svelarvi del cor l’intimo senso ?
FERNANDA 2
10
CONTESSA
È questo il mio compenso (l’abbraccse)
Addio. (Fernanda esce col Paggio)
BARONE
(s'avanza celere verso la Contessa dicendole)
Grazie per lei io ve ne rendo!
CONTESSA
(sorpresa, volgendasi)
Cugin, voi qui? che dite? io non v’intendo.
Poc’ anzi a me diceste
Che a partir per la Svezia
Col nostro ambasciator v'apprestavate.
Pallido, fosco in viso
Io vi rivedo - che v’accadde? - Nuove
Del mio Rodrigo ?... (turbata)
BARONE
No, Maria... di Lei
Vi parlo, di Fernanda.
CONTESSA
Di Fernanda?
BARONE
Della donna, che a morte voi toglieste
E qui raccor voleste.
La sua storia è a me nota,
A me, di- sue sventure
Prima cagione.
CONTESSA
Il vero favellate?...
Voi?
BARONE
Pur troppo! - Maria, deh! m oli
Lieta, tranquilla, di beltà fulgente.
Resa più cara dalle sue virtù,
Sospiro d’ogni cor, 1° età ridente
Scorrea Fernanda della gioventù!
11
Anch’ io la vidi in una festa, e ratto
Ardor possente risvegliossi in me... ©
Di perderla giurai ad ogni patto,
Amistà calpestando, onore e fè...:
Meschin, ma onesto gentiluom, m’avea
Il padre suo al pari di un fratel,
La serpe sul suo seno egli stringea!...
Ma gli occhi miei cingea fatale un vel.
Di puro amore amommi quella pia -
Perfidamente io ne sedussi il cor.
Lottò... ma pur fu vinta, ed io, Maria,
La consacrai per sempre al disonor. (cupo)
CONTESSA |
Che mai faceste? oh! povera
Fernanda !... il tuo mistero
Comprendo.
BARONE
(continuando)
Il padre, narrasi,
Spense cordoglio fiero,
E visitò miseria x
Quella deserta casa -
Lei più non vidi - e solo
Dal suo delirio invasa.
In sì funesto dì,
Dopo cinque anni' (ahi duolo!)
Accanto a voi-nel cocchio
Nel ravvisarmi, dessa
(Voi lo miraste) orribile
Fine invocò ! I
CONTESSA
D’orror
Son piena!
_ BARONE
Il protettor
Angelo suo, Contessa,
i 4
Esser dovete. - Più
Non lo poss’ io. - Quaggiù
Un sacro nodo avvincemi
Ad una sposal...
CONTESSA
Ah! sì...
Tutto per lei farò.
BARONE
Men triste io partirò.
Se l’orror della sua sorte
Vostre cure tempreranno,
A voi, pia, benediranno
La tradita e il traditor!
(bacia con cffusione la mano della Contessa ed esce
pel fondo)
SCENA V.
La Contessa, indi un Paggio.
CONTESSA
(siede)
Oh! la strana avventura | Per lei sento
D’ insolita mestizia
Turbata l’alma; e ancora
Non riede il mio Rodrigo. - D’ora in ora
Attendo da più dì lui ch’amo tanto.
(dopo una pausa)
S'ei mi tradisse! Il dubbio
M’ange e mi stringe il core...
No, non potrei sorvivere
Al suo perduto amore:
Sarebbemi la vita
Orribile martir;
Oh! meglio che tradita
Da lui, meglio morir.
13
Morir? La morte invochino
I vili; a me s’aspetta
Altro desìo terribile.
Vendetta! oh sì, vendetta |
Ma già ritorna, dimmelo,
Dimmelo o giusto ciel,
Ch’ egli fedele in braccio
Torna alla sua fedel,
(sì siede accanto al tavolo)
I miei tristi presagi,
I miei sospetti accrescono
(indicando alcune lettere sul tavolo)
Questi anonimi fogli. Ma il mio vecchio
Intendente, che a Cadice spedii
Ieri a lui presso, nuove
Me ne darà !
PAGGIO
(entrando con un foglio)
Contessa !
CONTESSA.
Porgete! (prende la lettera e l’apre ansante)
È l’intendente!
(legge) « Mat fu in Cadice il Duca »
Ciel! che intendo!
Ei non partì? mentia ?... io son tradita!
Dubbio non v'hal!... no... (cade sulla sedia)
PAGGIO
(guardando al di fuori)
Il Duca
Di Sidonia !
CONTESSA
(vivamente alzandost)
Che! dessol...
(poi contenendosi)
Ah! no, si finga. - Dal suo labbro istesso
Io vo’ strappar la verità! (i Paggio esce)
14
SCENA: VI.
Il Duca Rodrigo dal fondo, e detta.
RODRIGO
Mia buona
Maria ! I
CONTESSA
Rodrigo !
RODRIGO
Se tardai, perdona ! (seggono)
CONTESSA
(con galanteria che mal cela il sarcasmo)
Offrir dee Cadice ore ben liete
Se vostra assenza si lunga fè!
RODRIGO
Da voi lontano per me, il sapete,
Gioia non avvi.
CONTESSA
(con ironia, fissandolo)
‘Davver ? Mercè ! -
Eppure anch’ io un dì, credei
Che da voi lungi di duol sarei S
In breve spenta - ma fu un error —
Miei dì tranquilli scorsero ognor
Da voi divisa. (marcando le frasi e issandolo)
‘RODRIGO
(con gioia mal pronto da sorpresa)
Che dite ?... e credervi
Degg io, Maria? is:
CONTESSA
Vano è il celarlo
Saria menzogna. - Se con voi parlo,
Quella dolce estasi più in me non è,
Che un dì formava il mio gioiîr.
RODRIGO
Voi, fida tanto?.. tt
CONTESSA
M° è duopo dir
Ch’ io più non v'amo! (s'alza)
RODRIGO
(alzandosi)
Sogno non è?...
CONTESSA |
Nol voll’ io Duca. - Ognun lo sa,
(con brio ironico)
Come a noi viene, amor sen va!
RODRIGO
Allora al fato grazie rendiamo.
CONTESSA
(Cielo !...)} Anche voi, forse, cangiato?
RODRIGO
Ho di celarvelo finor bramato: i
Or m’ è concesso - No: più non v'amo.
‘CONTESSA ;
Un'altra adunque? (con voce tremante)
RODRIGO
(volendo partire)
| Troppa è la stima
Che per voi nutro! -
CONTESSA
(arrestandolo) A
I Esser la prima.
Amica vostra voglio oggi! -
| RODRIGO
(arrestandosi)
Il nobile
Leale accento V alma colpì.
16
Povero Duca!
CONTESSA
Un’ altra adunque amate?
RODRIGO
(con tutto lo stancio)
AN! sì.
Maria, adoro un angelo
Che al par di dolce sogno
Apparve al guardo estatico
E tosto dileguò.
Trovarla, al piè prostrarmele
E il solo ben che agogno
Per dire a lei che vivere
Seco d’amore io vo!
CONTESSA
(Ed è così, me misera!
Ch’ egli al mio piè parlava,
Ed è così che parlami
Del suo novello amor!
Codesto miserabile
Oh! quanto 1’ adorava !
Deh! non sgorgate, o lagrime! .
Deh! non spezzarti, o cor!)
(riprendendo il primo tuono)
E dove... ditemi... il ciel vi diè
Vederla?
RODRIGO
Al tempio moveva il piè.
E là più fiate la rincontrai -
Un viaggio fingere con voi pensai,
E un giorno all’ uscio di sua dimora
Io la seguii - Ella v’ entrò. -
CONTESSA
RODRIGO
Ansante un’ ora
L’ attesi - speme al cor parlò
Di favellarle, ma invan - Sua voce,
Cui niuna in terra può somigliar,
Invece udiî...
CONTESSA
(Smania feroce |)
RODRIGO
Una dolente canzon cantar...
SCENA. VII.
La vece di Fernanda dalla sinistra accompagnandosi
ad un’ arpa. - Delti.
LA VOCE
È
[o sono mesta, ‘come i tramonti
Dei vaghi giorni di primavera,
Come la luna, che sulle fronti
Gli ultimi raggi ne splende a sera.
Ma a chi mi vede e mi richiede:
- A lungo forse tuo cor soffrì? -
Io, no, rispondo: nacqui così.
RODRIGO
Ciel! la sua voce!
CONTESSA
(fulminata)
(Ah! no... è. impossibile!)
RODRIGO
E lei, Contessa!
CONTESSA
(Fernanda!... dessa ?!)
FERNANDA 83
18
LA VOCE
i II.
»Io sono tacita, come il sospiro
»Di giovanetta che cerca amore,
»Come una foglia che sola io miro
»In sul terreno senza colore.
»Ma a chi mi vede e mi richiede:
- A lungo forse tuo cor soffrì? -
Io, no, rispondo: nacqui così.
RODRIGO
Così cantava quella gentil!
CONTESSA
(Vendetta orribile! paventa, o vil!)
RODRIGO
Cessò il canto - Deh! parlate,
Quest’ arcano mi svelate,
Il mio ben m°è presso, è là?...
Deh! parlate per pietà!
CONTESSA
(fingendo)
Fu sua madre amica mia,
E morendo m? affidò
La sua figlia...
RODRIGO
Che! Maria?
Rivederla io posso?
CONTESSA
| Il vo!
S° ella è l’angelo sì puro
Che d’ amor v° inebriò,
Sarà vostra, ve lo giuro! -
(Fulminarti appien saprò!)
"(fa un cenno verso il fondo)
SCENA VIII.
Il Paggio, indi Fernanda. - Detti.
CONTESSA
Fernanda qui! (al Paggio ch'esce)
RODRIGO
E vorreste?
CONTESSA
Presentarvi a lei vogl’ io.
RODRIGO
Ella quì? Possente Iddio,
Io più chiederti non so! -
FERNANDA
(entrando sommessamente)
Signora !
3 RODRIGO
(E lei!)
CONTESSA
(con ipocrisia)
Mia tenera
Amica, vi presento
Il Duca di Sidonia,
Rodrigo Gomes! (Fernanda s'inchina)
RODRIGO
(Tento
La gioia di quest’ anima
Frenare indarno!)
CONTESSA
Appreso
Da me ha la vostra istoria;
N? è di pietà compreso,
E vi promette aita.
19
21)
FERNANDA
Grazie, Signor!
RODRIGO
Su voi
Con lei saprò vegliar!
FERNANDA
Iddio mi serbi in vita
Per questi angeli suoi
Costante per pregar!...
CONTESSA
Or via... la sera scende...
La luna in ciel risplende!
Nel parco mio, non sembravi ?
Noi conversar potremo
‘Tranquilli a lungo - Nobile
Duca, con noi v’avremo?
Lo spero almen!
RODRIGO
Resistere
A voi non so! (offre él braccio a Fernanda)
FERNANDA
(arrossendo)
Signore ! >
(Perchè sì forte palpito
In cor mi favellò ?...)
RODRIGO
(O mio tesor!)
di
(ebro di gioia 8’ avvia con Fernanda sul fondo ragio-
nando seco lei a bassa voce)
CONTESSA
(seguendoli cogli occhî)
Benissimo |
Infamia e disonore! -
Siete la degna coppia.
Ed io vi stringerò! (cupa)
(Quadro)
FINE DELL'ATTO PRIMO.
ATTO SECONDO
pe
SCENA PRIMA.
Dopo un mese.
Il parco del castello - A dritta ala esterna del palazzo — A sinistra un
padiglione elegante sotto cui sedili e un tavolino di marmo su cui
occorrente da scrivere — In fondo alla scena una statua della Ver—-
gine — È sera — Spuntano le stelle.
Il Duca Rodrigo.
No, non credea potesse umano petto
Tanto gaudio provar!... Qual mutamento!
Maria, cor generoso,
A te cui debbo un caro
Passato, un avvenir dovrò celeste.
Superbo io son d’averti amato un giorno! -
Ella al cor della tenera Fernanda
Il mio avvicinò - Ella le nostre
Tremanti labbra schiuse e per lei mia
Quella gentil tra brevi istanti fia!...
Fu quì, diletta vergine,
Mentre che il dì cadea,
Fu quì che assorto in estasi
Parlarti alfin potea.
Olezzi i fior mandavano,
Brillavano le stelle,
9;
Ma più gentil di quelle,
Più caro d’ ogni fior
Vinceva i sensi il magico
Profumo dell’amor |...
Ovunque una memoria
Di quella sera io trovo,
E tutto il puro fascino
Ancora in me ne provo.
Mi parve allor delirio
La mia trascorsa vita;
Quest’anima smarrita
Che un core invan cercò,
Di quell’ amor che sognasi,
La prima volta amò!...
Alcun s’appressa... tra le foglie sento
Lo strisciar d’ una veste... ah! dessa! Viene
Come ogni dì all’ imagin di Maria!
Non si turbi la pia!... {s° asconde)
SCENA ILL
Fernanda dal palazzo recando fiori - Detto.
FERNANDA
(va presso la statua di Maria, vi si prostra e dice:)
O Madonna benedetta,
Che sei d’ astri coronata,
Deh! concedi che prostrata
A te sacri questi fior.
La più indegna, la più abietta
Son di quante hanno in te fede,
Ma il tuo sguardo in cor mi vede,
E tu sai che puro è il cor!
RODRIGO
(sul davanti della scena senza udirla)
(Gome, oh cielo! al guardo mio
| Bella par più dell’ usato}
Nella pace del creato
Sembra 1’ angiol dell’ amor !
Sì, i tuoi voti accoglie Iddio
Che sì candida ti fece,
Chè giammai più pura prece
Non levò più puro cor!)
Fernanda! (avanzandosi verso led
FERNANDA
(turbata)
Dati: Vo ns
RODRIGO
Non tremate...
Le vostre preci non fur turbate.
Pudiche, come il cor le sciolse,
A Dio saliro, ed ei le accolse.
FERNANDA
Voi m’ ascoltaste?
RODRIGO
Oh! l’ ascoltar
Che vale ?... È lieve indovinar
Quai sian d’ un angelo i voti!
FERNANDA |
(0 rio
Tormento !)
RODRIGO
Assidervi al fianco mio
Non ‘vi dispiaccia!
(la Ja seder seco su un sedile)
. PFERNANDA
(Tra le sue braccia
Oh! qual terror - m?’ investe il cor!)
RODRIGO
È forse questa la prima volta
Che soli siamo - Quì non ne ascolta
Che Dio - Deh! prima che mia chiamarvi
Possa per sempre, che voi m’amate
Udir vogl’ io.
FERNANDA
Mel domandate ?
Come non posso, von deggio amarvi ?...
Tutto a me foste...
RODRIGO
Amor non è
Riconoscenza - Vo? che ta m’ami
Per me! Fernanda, intendi ?
FERNANDA
(Ahimè !)
Signore!
RODRIGO
Appellami Rodrigo - Dimmelo
Solo una volta, ten prego.
FERNANDA
(trascinata dal suo accento)
i Oh nio
Rodrigo!
RODRIGO
Inganno non è?... mi chiami?...
Tu dunque m’ami?...
FERNANDA
(con tutto lo slancio)
T'amo!...
RODRIGO
(ebro di gioia) |
Gran Dio!
TFERNANDA 4
26
(Rodrigo stringe fra le braccia Fernanda)
A DUE
(come rapiti in soave estasi)
Splendi alfin, luce infinita,
Ora santa del cor!
Ah! perchè non è la vita
Un sospiro d’ amor?...
FERNANDA
(sciogliendosi a un tratto da lui e correndo alla statua di
Maria)
Ah!... va... troppo mi sento
Beata in tal momento;
Lascia che a Lei ne renda grazie!...
RODRIGO
Addio !
(mirandola con amore)
Così nei sogni miei
Pingevasi la bella
-Che paga reso avrei,
Del viver mio la stella!
Sciolta la chioma nera,
Sul labbro una preghiera,
Dell’ universo ignara
Ella appariva a me
Pura, innocente e cara,
Fernanda, al par di tel!
(s' allontana riguardandola con affetto)
SCENA II.
Fernanda sola, indi la Contessa.
FERNANDA
(sorgendo)
Pura e innocente al par di te!... Oh! baleno
Fatale! La Contessa
Nulla svelogli adunque?
27
Certa ne sono, come del mio fallo |
E pure ella giurommi
Di palesargli tutto - ch’ egli oi
Sperar mi fece, e quasi
Redenta io mi credea!... Più non si leva,
O misera, chi cadde!... (decisa) Un nobil core
Non tradirò - Ov? è dessa?
La troverò, le parlerò...
CONTESSA
(giungendo)
Fernanda!
FERNANDA
Ah! voi?..
CONTESSA
Turbata, pallida
Quì perchè? In simil giorno
Strano è il vostro contegno - Io vi cercava;
Del vostro imen l’ ora è vicina - Voi
Sol s’ attende - Venite.
FERNANDA
Ah! voi, Signora,
M° ingannaste !
CONTESSA
Fernanda?...
FERNANDA
Ei tutto ignora!...
CONTESSA
Che parli?
FERNANDA
Che folle io sia non mi dite,
Un’ alma infelice dippiù non schernite.
Ai vostri conforti io mal m’affidai,
Invano ingannarmi da voi si tentò.
Perduta è Fernanda, ed esser giammai
La sposa in eterno del Duca non può.
CONTESSA
Che ascolto?... oh! l’ ingrata!
FERNANDA |
Ingrata? ah! nol sono
E vostra mia vita - di me disponete -
Ma stringer la mano (Contessa, perdono!)
Non posso a quell’ uomo!
CONTESSA
(freddamente)
Perchè nol potete?
FERNANDA
Voi non l’ udiste quel core ardente
Baldo, fidente - di mia virtù,
Voi non l’ udiste parlarmi, come
Si parla a donna che onesta fu!
Questo mio turpe, macchiato nome
In dote, ah! no - non gli darò!
Larva terribile del mio passato,
Squillo è di morte tua voce a me!
No, non ti sfuggo: perverso fato
Eternamente mi stringe a tel
CONTESSA
(Di stolto pianto perchè una stilla
Sulla pupilla - a me tremò?
Vanne: l’agghiaccia: l’anima mia
Chiusa al rimorso per sempre io vo?!
Alla vendetta bada, o Maria,
Che un tuo sospir - ti può rapir!
Codesti perfidi che m’han tradita
Voglio che gemano al par di me!
Che sia supplizio per lor la vita
Come supplizio per me si fè!
(a Fernanda che s° incammina)
Ed ora che tenti, Fernanda?
FERNANDA
Se nulla
A_Lui disvelaste, Iddio men darà
CONTESSA
T° arresta, fanciulla!
Io volli strapparti all’ onta fatale.
E l’opera mia distrugger vorrai?
FERNANDA
L’onor che mi resta, è l’esser leale!
Lasciatemi adunque...
CONTESSA
(colta da un’ idea)
Insana! e non sai
Che detti vi sono ch’ uccidono?
FERNANDA
E sia!
CONTESSA
Ciò che arde sul labbro, ben scriversi può!
A te! - ecco un foglio...
(indicandone uno sul tavolo del padiglione)
FERNANDA
Che dite?
CONTESSA
Su via,
Il tutto gli svela.
FERNANDA
Ah! sì, scriverò.
(decisa corre al padiglione e scrive tremando un Foglio)
CONTESSA .
30:
(comparisce un Paggio cui la Contessa parla sottovoce
indicandogli il foglio che Fernanda scrive. Quando
costei ha terminato, la Contessa consegna quel foglio
al Paggio facendogli un segno d’ intelligenza. - Al
Paggio esce)
La vostra sentenza ei deve recar,
Pensate.
— FERNANDA
In ginocchio attenderla vo’! (si prostra)
CONTESSA
(Indarno tu preghi: vendetta m° avrò!)
SCENA IV.
Voci interne con brio risuonano ad un tratto, indi Paggio.
VOCI INTERNE
Inni di gioia alziam!.
Cantiam - Viva gli sposi!
Ripetano in tal dì
Così - tutti festosi!
Viva, sclamiamo ognor
La pace e l'amor!
PAGGIO
(tornando)
Il Duca di Sidonia
Attende la sua ‘sposa.
FERNANDA
(levandosi con gioia) al
Egli perdona!
Il ciel si rischiarò!
Di luce sfavillò -
Qi Placato è il mio destin:
(RT Gioir quest’ è divin!
Ah! sì, d’amor, di fè,
Vivrò mio ben con te.
CONTESSA
Il ciel si rischiarò,
Di luce sfavillò -
Placato è il tuo destin,
Gioir quest’ è divin.
(Ora in mia mano ell’ è!
Mancò ogni speme a te!)
(escono ambedue per la dritta mentre è canti giulivi
raddoppiano)
SCENA VW
Gran cortile del castello della Contessa. — A dritta V esterno d’ una
cappella gentilizia internamente illuminata, — Fiori e lumi pel colon—-
nato, — Continua la sera.
Vassalli della Contessa d’ambo i sessi accorrendo da varie parti.
ALCUNI
Amici, accorriamo,
Il corteo 8° appressa già.
ALTRI
Là coppia attendiamo o
Che in breve all’ara andrà!
ALCUNI
Già la facciata bruna
SÌ schiara del castel.
ALTRI
Brillare par la luna
Più dell’ usato in ciel|
TUTTI
Lunghi anni rammentar
Dovremo: simil festa senza par!
Amici, olà...
Ecco... son qua! -
32
SCENA VE.
Il corteo nuziale entra dalla sinistra. Gentiluomini, Castellani,
Paggi, Domestici. - Entrano tutti nella cappella.
CORO
Inni di gioia alziam!
Cantiam - viva gli sposi!
Ripetano in tal di
Così - tutti festosi !
Viva, gridiamo ognor
La pace e l’amor!
(tutti entrano nella cappella)
SCENA VII.
La Contessa, indi il Barone dal fondo,
CONTESSA
(cupamente)
Son là!... al varco fatale, ove li spinse
La debil man di questa
Spregiata donna!... Oh! come
La perfida era lieta
La man stringendo al suo Rodrigo... Suo |
Oh! l’orrenda parola!
(verso il tempio)
No.. t’' arresta, scellerata,
Rendi a me lo sposo mio...
Non potrà, se è giusto, Iddio
Questo imene henedir |
Con quanti palpiti quest’ ora attesi |
Con quante lagrime a Dio la chiesi!
Ora d’ eterea dolcezza piena,
Soave balsamo ad ogni pena,
33
Dessa schiudevami un avvenir
Ricco di speme e di gioir!...
»Or tanto gaudio tu hai volto in lutto!
»Sapesti tutto - a me rapir!...
No... t’ arresta, scellerata,
Rendi a me lo sposo mio...
Non potrà, se è giusto Iddio (fuor di sè)
Quest’ imene benedir!...
(cade spossata sui gradini della cappella)
BARONE
(prima di dentro le scene)
Vi son nozze nel castello?
Come? il Duca dite? Ah! sì,
Per me il giorno assai più bello
Del ritorno fia così. (esce)
Qui diffatti il gaudio spira
La cappella illuminata!
Faci... fiori... Or chi sospira
Là dai
CONTESSA
(alzandosi)
Gusmano... vi rivedo!
BARONE
Al mio sguardo inver non credo!
Tra quest’ ombre a che celata?
Qual mistero!
CONTESSA
(Nelle vene
L’ira mia più ribolle!)
BARONE
Non si tratta dell’ imene
Di Rodrigo adunque?...
CONTESSA
SÌ.
BARONE
E con lui perchè non siete?
CONTESSA
È Rodrigo d’ altra sposo.
BARONE
Dite il vero? Voi potete
Tollerarlo ?
CONTESSA
Generoso
Cor, frenatevi. Colui
Confessommi un dì che più
«Non m’ amava. |
| BARONE
| | Gielol Fu
Vil'così.; i
.. CONTESSA
Che un’altra il cor
Gli accendea d’ immenso amor
Ei mi disse... ed io... io fui
Che condotta 1° ho all’ altar.
BARONE
._ V? era d’ uopo vendicar
Tanto oltraggio, sciagurata !
CONTESSA
(con voce tremenda)
E Maria s’ è vendicata!
Giungeste a tempo!
BARONE
Ma...
CONTESSA
Silenzio... udite!
39
VOCI DALLA CAPPELLA
Vent, creator spiritus,
Mentes tuorum visita,
Imple superna gratia
Quae tu creasti pectora!
CONTESSA
La mano ei stende!... Ella la sua. Gusmanol!...
Sì... l’ascoltaste ? Tutto
È compito! Or mirate bene in volto
La consorte del Duca, e dite poscia -
Se in colpire ho fallato!
Alla vergogna eterna
Per sempre l’ ho sposato !
SCENA VIII.
Rodrigo, Fernanda, Coro c seguito dalla cappella
e Detti.
BARONE
(fulminato, ravvisandola).
Fernanda !!
FERNANDA
(riconoscendolo)
An!
«RODRIGO
Sposa mia,
Die che t' avvien?
| BARONE
(rapido e sottovoce alla Contessa)
Maria,
Che mai faceste ?
CONTESSA
«(Adfin,
O sorte, io t' ho pel crin!)
(Znsteme.)
CONTESSA
(mostrando al Barone il foglio che ha scritto Fernanda
nella scena precedente)
(In questo foglio da lei vergato,
Che il mio tremendo furor dettò, 3
Tutto Porrore del suo passato
Ella malcauta gli confessò.
Con questo foglio a lui d’innanti
Maria, qual larva, comparirà,
E in mezzo al giubilo di tali istanti
Ei la sua sposa conoscerà!
BARONE -
(Maria, qual demone vi spinge adesso ?
ll vostro dire gelar mi fa!
No: finchè io viva, a tanto eccesso
Il vostro core non giungerà!
L’armi, che il vostro furor scegliea
Son dell’insulto più vili ancor!
Di lei pietade, che non è rea,
Vittima è solo d’infausto error!)
FERNANDA
(È desso!... è dessol... oh! qual m’invade
Gelo di morte l'ardente cor!
Dagli occhi miei la benda cade,
Per me l’abisso si schiude ancor,
Tutto il passato riede al pensiero,.
E « l’onor tuo, grida, dov? è? »
No, questo spasimo è troppo fiero!...
Signor, la morte concedi a mel...)
RODRIGO
(In quel pallore, in quel suo pianto
Quale s’asconde mistero, o ciel?
Qual rimembranza funesta tanta
Smania può darle così crudel?
94
Tra mille dubbii l’alma ho smarrita,
Sento la pace da me fuggir -
A te, Signore, io chiedo aita,
I miei sospetti tu fa svanir !)
CORO
(Perchè ad un tratto la gaia festa
Come da fulmine colta s’arresta ?
Quale funesto pensiero arcano
Di tutti il core turbando va?
È l’indagarlo disegno vano...
E niun di noi tanto oserà |)
RODRIGO
(a Fernanda)
»Sposa, che t’ange mai?
FERNANDA
(tornando in sè)
»Nulla!... partiam di qua,
»Io te ne prego!
BARONE
(alla Contessa)
»(Guai
»Se fate un passo!)
RODRIGO
»Olà?
»I miei destrieri |
FERNANDA
»(Ciel |)
TUTTI
»Evviva !
38
(compariscono in fondo due palafrenieriî recando due
cavalli riccamente bardati. Paggi con faci)
RODRIGO
(montando a cavallo accanto a Fernanda)
»Al mio castel!
TUTTI
»Inni di gioia alziam !
»Cantiam -- Viva gli sposi, ecc.
(Rodrigo e Fernanda s’ allontanano seguîti dal cor-
teggio nuziale e dal coro festosamente. Il Barone
rattiene la Contessa. Cala tela.
FINE DELL'ATTO SECONDO.
ATTO TERZO
SL
SCENA PRIMA.
Sala negli appartamenti della Contessa. Porte in mezzo ed ai lati. —
Uscio mascherato verso il fondo, — Tavolo su cui un doppiere acceso.
Seggioloni dorati.
Il Rarome entra lentamente dal mezzo.
Qual chi s'accinge ad un delitto, cupa,
Pensosa, qui Maria |
Si ritraea. - Dal core
Saprò strapparle il rio disegno, ond’ io
Tuttora agghiaccio e fremo -
Lo deggio - sì - Fernanda,
Te salverò da quest’abisso estremo !
Nel riveder la misera,
Che fa più bella il pianto,
D’indegna trama vittima,
Ad uno sposo accanto,
Anche una volta (oh! strazio !)
Anche una volta in cor,
Della mia colpa infausta
. Tutto sentii l’orror!
Ma il ciel, che dei miei gemiti
Stancai per lunga etade,
Il ciel, cui prono e supplice
Oggi Gusmano cade,
Sì nova, atroce infamia
No, non farà compir! -
Perchè la sua giustizia
Dovrebbe Iddio smentir? -
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40
SCENA II.
La Contessa vestita in nero con il velo in mano
dalla dritta e detto. :
BARONE
(Ah! dessa! quai vesti ?) Maria!
CONTESSA
(sorpresa)
Voi Barone !
Adunque i miei passi qual ombra seguiste?
BARONE
A voi qui m’adduce possente cagione.
CONTESSA
È l’ora ben strana per ciò che mi dite -
Domani cugino.
BARONE
i E dove ora andar
Vorreste ?
CONTESSA
(ironica)
Ad un hallo!
BARONE
Contessa !
CONTESSA
__ Tremar
Tal motto vi fè? - (/u deé passi per uscire)
BARONE
(severissimo)
M’udrete voi! -
CONTESSA
(punta)
Che! -
BARONE
(a mezza voce avvicinandosele)
Dei tuoi sguardi nel baleno,
Sciagurata, io lessi appieno -
Ma se caro in terra avesti
Quell’affetto, che perdesti,
Basti a te la ria vendetta
Che ira cieca ti dettò |
Pace all’orfana rejetta
Che il Signor già perdonò!
CONTESSA
O malcauto, nei miei rai
No, tu leggere non sai:
Di pietade insano accento
Non udrai in tal momento:
Già di morte l’ora suona -
È il destin che la segnò -
Come lui, che non perdona,
“Io nemmen perdonero ! -
(batte un'ora)
Skdiora a me!
(trae un foglio dal seno, lo guarda con gioia feroce, €
si dispone ad uscire)
BARONE
(vielandole èl PASSO)
Fermatovi !
Scacciate il vil disegno !
CONTESSA
Più fren non ha il mio sdegno -
Lasciatemi !
BARONE
Di qui
Non uscirete. - Il foglio
A me! -
Ri
to
CONTESSA
No! -
BARONE
Mel darete ! -
CONTESSA
Lottar voi non vorrete
Contro una donna !
BARONE
(cieco d'ira)
Io... SÌ -
Tutto oserò - furente
Son d’ira - il foglio; 0 ch'io...
(trae un pugnale e minacciando la Contessa le strappa
il foglio)
CONTESSA
(vinta)
Vile assassin |
BARONE
Per Dio!
Non morderai, serpente!
(esce în fretta pel fondo, chiudendo a chiave la porta
d ingresso)
CONTESSA
(agitatissima)
E sfuggirammi la vendetta ?
(volge lo sguardo intorno disperatamente, ma ear
dando Vuscio segreto dice:)
An noe 0a
Vietarla a me forza mortal non può. SES
(schiude l’uscio in fretta e sparisce precipitosamente)
SCENA III.
Gran sala nel palazzo del Duca splendidamente illuminata, che in fondo
s'apre ad una vasta terrazza, Tutto è brio e lusso. — È vicina Valba,
Cavalieri e Dame, entrando gaiamente, chi passeggia,
chi conversa, chi ride. - Una donna vestita di nero c con
velo pure nero traversa la scena.
TUTTI
AI sorriso schiuso sia
Ogni labbro ed ogni co»;
Nostro nume è la Follia:
Nostra vita danza e amor!
ALCUNI
Le vaghe dame!
ALTRI
Notte d’incanto !
Orsù a danzar! - senz’ indugiar|
TUTTI
AI sorriso schiuso sia
Ogni labbro ed ogni cor!
Nostro nume è la Follia:
Nostra vita danza e amor !
(s'allontunano lietamente)
SCENA IV.
La musica da ballo prosegue internamente. Rodrigo dalla
dritta incontrandosi con Fernanda, riccamente vestita,
appoggiata al braccio d'una Dama.
RODRIGO
Qui pallida, turbata,
Lungi da tutti il più,
Rivolgere perchò,
Sposa adorata ?
Pi
Loti
. FERNANDA
Rodrigo mio, ti calma;
Sol usa a lagrimar,
A tanto giubilar
Non regge l’ alma.
Di. che il cor mi soffochi
Un’estasi d’° amor!
Oh! quant’io t'amo! (vacilla)
RODRIGO
(alla Dama)
Presso al veron recatela.
FERNANDA
No.., passeggiamo ancor!...
DAMA
Vi seguo... andiamo!
(esce con Fernanda)
RODRIGO
(solo)
Strana e cara fanciulla !... Dal castello
Della Contessa al mio, dal labbro un detto,
Un riso sol non le fago ì, nè resa
L’ ha più lieta la festa -
Oh! donde vien codesta
Misteriosa nube
A solcar la sua fronte? Chi potria
A me svelar di sue pene secrete
L’ incognita cagione?
SCENA V.
La Dama vestita in nero dal fondo e detto.
LA DAMA
Io, se il volete!
RODRIGO
(volgendosi sorpreso)
Sconosciuta, qual ti detta
Pensier folle un tale accento?
Il tuo nome?
LA DAMA
La vendetta,
O Rodrigo!... {si scopre il viso)
RODRIGO
Che mai sento!
Voi, Contessa ?
CONTESSA
Sì, son io.
Perchè trema la tua mano?
Perchè il tuo si sforza invano
Il mio sguardo a sostener ?
Tanto dunque il nome mio
V’atterrisce, o cavalier?
RODRIGO
Agli enigmi si dia bando,
O Maria, li aborro a morte.
Chi v’adduce in queste porte
Strani detti a proferir?
Mi svelate !
CONTESSA
Giubilando
Io ti vengo alfine a dir,
Che tu invan non mi tradisti
Ed un’ altra preferisti
A Maria!
40
RODRIGO
Anime,
CONTESSA
Signor,
NA m’intendi adunque ancor ?
D’ una larva il mio volto coversi !
L’ira e il pianto nel seno strozzai,
Per colpirti, o Rodrigo, m°?offersi
Col sorriso sul labbro a’ tuoi rai.
Tanto oltraggio tu dunque speravi
Che una donna potesse obliar ?
Impunito, o sleal, ‘confidavi
Questo misero core spezzar ?
Mal per te che a’ miei detti hai creduto |
Sei perduto! - più speme non v? è |
RODRIGO
#
O Maria, siete voi che parlate?
Non vaneggio? son io che v’ascolto ?
Di stupore ho le fibre agghiacciate...
Da’ miei sguardi quel velo s’ è tolto!
Tanta dunque, o Signora, nel petto
Voi celaste ira insana, feral? |
(con forza) i
Il tuo cor, la tua vita, il tuo detto
Eran dunque menzogna infernal?
Mal per me che a tal donna credei |
Va, tu sei - spettro odiato per me !
(deciso)
Sta ben, di voi non teme il core,
La sfida accetto.
CONTESSA
O sciagurato,
Ma non t’'avvedi che i mio furore
Già t' ha colpito?
47
RODRIGO
Cielo !
CONTESSA
Sapete
Chi è mai la donna, a cui legat»
V? ha eterno un nodo!... Oh! lo chiedete
Dunque a lei stessa !
RODRIGO
Pel ciel! Contessa !
Il vostro labbro ben troppo or osa,
Non soffro oltraggi alla mia sposa !...
CONTESSA
La vostra sposa?... Dite l’amica
(con riso diabolico)
Di Don Gusmano di Sandoval !
RODRIGO
(colpito)
Che |
I CONTESSA
- Domandate all’ impudica
Ov? è il suo onore!
RODRIGO
Donna fatal,
Il motto infame ritratta...
CONTESSA
Svenami -
Parlato ho il vero.
RODRIGO
Sugli occhi ho un vel. (fuori di sè)
Sposa... Fernanda... Trema, crudeli!
48
SCENA VI.
Fernanda dal fondo e detti.
FERNANDA
Signora... Voi...
RODRIGO
(fissandola)
(Oh! troppo
Pura è sua fronte!) Sposa mia t’appressa
Non temere... m’ ascolta...
Rea d’ un orribil fallo (con voce strozzate)
Questa donna t’ accusa |
FERNANDA
(sbalordita)
Voi, Conc ‘ee
| RODRIGO
Tu tremi?... oh Dio! POR]
Il vero, 0 sposa... il vero
(proferendo le parole ad una ad una)
Ella... t'appone... a colpa...
Un amante... il... Barone
Gusmano...
FERNANDA
(con un grido fremendo, cadendo in ginocchio sclama
alla Contessa)
Ah! orribilmente
Voi m’avete tradita!...
RODRIGO
(fulminato)
Che sento || |
CONTESSA
La mia parte ora è compita! - -
(ridendo sinistramente si ricopre il wiso ed esce)
49
RODRIGO
dopo lunga pausa ‘interrotta soltanto dai singhiozzi di
Pernanda)
J
Dal pianto cessate... da voi mi si sveli
Perchè sì vilmente m’ avete ingannato !...
FERNANDA
(singhiozzando)
Rodrigo !...
RODRIGO
(con forza)
Quel nome nel fango gettato
A voi proferire io vieto! - Ti celi
Invan tra le palme la fronte: mi dì,
Fu dunque tuo amante Gusman?... parla...
FERNANDA
(soffocata)
SÌ.
RODRIGO
Ma dove, ov’ è dunque?
SCENA ULTIMA.
Il Barone presentandosi solennemente dal fondo, e detti.
:
ì
BARONE
Presente ti sta!
RODRIGO
(traendo la spada)
Sia morte ad entrambi !
FERNANDA
Ah!
. BARONE
(rattenendo Rodrigo)
D’essa pietà!
D’ un delitto sciagurato,
Egli-è vero, reo son io;
Ma da lungo cancellato
I’ ha il rimorso, il pianto mio
50
Ella, il giuro, ell’ è innocente ;
E in quest'ora non si mente.
Troppo tardi un tanto orrore, .
Giunsi, oh cielo! ad impedir,
Chè d’ un mostro il rio furore
Ben mi seppe prevenir! -
RODRIGO
(gettando la spada)
A. tal strazio eterno Iddio,
Ah! perchè m° hai riserbato ?
(con dolore)
Ecco polve il sogno mio!
Ecco 1° idolo spezzato !
Tutto sperde un solo istante...
Sento a breni farsi il cor,
Mentre orrenda a me d’innante
L’ ombra sta del disonor!
FERNANDA
Chi soffrì quaggiù del mio
Un affanno più spietato ?
Non ancor tremendo Iddio,
Non ancor ti sei placato?
Alla luce il cor si serra,
Tutto spegnesi per me!
(fuor di sè)
Son menzogna cielo e terra !
Son menzogna speme e fè |
BARONE
+ Della Contessa il laccio orribile
Comprendi, o misero! - Ella il coraggio
Ebbe a svelarti suo fallo. Mira (trae la lettera)
Codesto foglio ch’ ella ti scrisse
Pria delle nozze. - Qui tutto disse
Codesta martire, comprendi ?
RODRIGO
(dopo aver letto)
Oh smania!
DI
BARONE
Della Contessa l’ ascose l’ ira -
Che del perdono dischiuso il raggio
Tu già le avessi ella credè |!
| RODRIGO
Trame d’inferno !
FERNANDA
(risoluta)
Rodrigo, a me
Puoi perdonare ?...
BARONE
Fernanda !
FERNANDA
Dieta
RODRIGO
(combattuto da cento affetti grida infine)
Io ?... no, giammai !
FERNANDA
Tutto finì!
(alza la spada di Rodrigo, si ferisce e cade)
RODRIGO
Gran Dio!
BARONE
Soccorso !
FERNANDA
(con voce spirante)
No... non chiamate
Alcuno... all’ onta non mi dannate
Ed allo scherno di tutti.., 1’ ultima
Grazia ch’ io chiedo, Rodrigo... è questa...
RODRIGO
O mia Fernanda! -
(vinto dal rimorso le si appressa)
FERNANDA
Mi chiami?... oh! gaudio
Divino...
BARONE
Smania crudel, funesta!
RODRIGO
Oh mia diletta, deh! non partir!
FERNANDA
Son perdonata... posso morir...
(rammentando le parole del Duetto Atto II.)
« Splendi alfin... luce... infinita...
« Ora... santa... ah! sì... la vita
« È un sospiro.... (muore)
\
RODRIGO
Morta} --
BARONE
Il ciel
S’apre a lei, e non l’avel!
(Rodrigo cade in ginocchio presso Fernanda che è sostenuta
nelle braccia del Barone.)
FINE.